COMPENDIUM
COMPENDIUM, dal latino riepilogo o scorciatoia, raccoglie quattro post/storie sui temi della strategia di Giusti Software.
1# ASCOLTARE
Ascoltare con ATTENZIONE è uno degli elementi cardini del nostro cammino migliorativo.
La natura benigna, ci ha dotato di un efficiente sistema di ascolto, le orecchie, che, troppo spesso, teniamo in stand-by convinti come siamo di ciò che stiamo dicendo agli altri. Non sapere ascoltare è un grosso limite per chiunque, il rischio, se siamo distratti o non ci interessa, è di non rispondere con coerenza ad una domanda o una richiesta. Nel quotidiano questo atteggiamento produce incomunicabilità, a cui, oggi, si bada sempre di meno. Ottimi maestri sono: la politica che non ascolta le persone, il business quando non ascolta il mercato. In un mondo in cui siamo tutti dei peccatori, la domanda nasce spontanea: come Giusti Software ha affrontato la questione? Il nostro approccio commerciale “philosophia commercialis”, parte dall’assunto che, inizialmente cliente e fornitore, non si conoscono o poco più. I saluti di rito conducono a una breve presentazione: Giusti Software sviluppa applicativi per l’area commerciale e l’azienda prospect, dall’altra parte del filo del telefono, produce e distribuisce prodotti alimentari, lasciando trasparire un lieve interesse sull’argomento innovazione digitale.
Nei molti anni trascorsi, Giusti Software è cresciuta sia in esperienza che nel numero degli applicativi. Un catalogo qualificato di prodotti software, specifici per gestire le attività dell’area commerciale, che oggi possono coprire il 90% delle esigenze aziendali. Con queste opportunità ci è parso improvvido e poco produttivo, continuare a proporre una demo delle nostre App, senza conoscere l’azienda. Il rischio è di scorrere moduli e funzionalità, nella speranza di trovare un punto d’interesse, o quanto meno un fattore comune tra le nostre App e la realtà aziendale. Può sembrare un passaggio di troppo, allestire una demo, solo dopo avere espletato una telefonata o una call di ASCOLTO, nel corso della quale un nostro tecnico/commerciale ASCOLTA l’azienda per capire quali siano le eventuali criticità, necessità e normalità che si intendono affrontare. Le informazioni così raccolte formano un quadro generale della situazione che ci consente di preparare una DEMO che sarà anche la NOSTRA PROPOSTA per soddisfare gli argomenti emersi nel corso del colloquio di preparazione. Le App illustrate nel corso della demo possono arrivare a coprire agevolmente ben oltre il 90% delle esigenze espresse dall’azienda, spesso siamo in grado di andare oltre la demo, presentando anche il preventivo di spesa.
La “philosophia commercialis” che applichiamo ha chiari due obiettivi:
2# DESTRUTTURARE
Scomporre una struttura negli elementi che la costituiscono, al fine di smantellarla, per avviarne una NUOVA.
Un applicativo software subisce nel tempo una costante evoluzione concettuale e funzionale, grazie all’incontenibile crescita della tecnologia. Alcuni degli elementi base, come la velocità di invio e ricezione dati e la straordinaria disponibilità di spazio dove archiviare i dati, sono stati l’innesco naturale per una straordinaria spirale di sviluppo, ma anche l’infarcitura di effetti speciali, di cui una buona parte risulteranno più di intralcio che di aiuto. Uno sviluppo evolutivo inevitabile, certo, ma anche con marcate caratteristiche di involuzione, nel momento in cui si perdono di vista l’ergonomia digitale dovuta all’utente, e l’inquinamento dovuto un aumento della CO2 immessa in atmosfera. In chiave culturale, potrebbe essere il confronto tra la linearità delle opere di fine Trecento (Es.: Giotto) con l’enfatica ricchezza del Rococò, carico di sovrastrutture e orpelli, che, opinione personale, offuscano l’essenza artistica delle opere.
La scelta di intraprendere un’azione di destrutturazione dei nostri applicativi software nasce dall’esperienza e dall’attenzione che abbiamo sempre dedicato all’utente utilizzatore delle nostre App, oggi rafforzato dal progetto di “Ergonomia Digitale. Un esempio banale: se ti chiedo l’ora, e inizi a raccontare una breve storia dell’orologio, citando anche le marche migliori, mi stai annoiando. Più semplice dimmi che sono le 11:30 e poi chiedi se mi interessa sapere altro. “No grazie ho fretta, devo lavorare”. Oggi buona parte degli applicativi commerciali offrono troppe informazioni, molte delle quali potrebbero non essere utili. Da una nostra analisi su come sono utilizzate le nostre App sul campo, è emerso che mediamente, le funzionalità usate sono sempre le stesse e rappresentano poco più del 40% delle funzionalità disponibili.
Destrutturare ci ha insegnato a smontare l’applicativo, per ricomporlo scegliendo le informazioni utili, seguendo uno schema per creare un percorso funzionale essenziale, a cui concediamo una corsia preferenziale nell’uso quotidiano. La grafica delle App è stata ridisegnata attenendoci ad un concetto estetico minimalista, accattivante certo, ma anche pratico e funzionale.
3# SEMPLIFICARE
Semplificare non significa impoverire una struttura o una funzionalità, ma ottenere maggiore efficienza ergonomica.
Di semplificazione si può anche morire, ad esempio quando si interviene tagliando linearmente un numero significativo di attività, trascurando le conseguenze che ne possono derivare. I vuoti di conseguenzialità che si possono generare, tra una funzionalità e quella successiva, tornano a complicare ciò che si intendeva semplificare. Nel nostro caso abbiamo affrontato il percorso di semplificazione degli applicativi, in una fase successiva alla destrutturazione di questi. La fase iniziale ci ha consentito di selezionare e ricomporre, le funzionalità primarie delle App, assicurando la presenza di corridoi preferenziali e “semplificati” per le attività giornaliere che ogni utente deve svolgere. Le funzionalità escluse dalla prima scelta, sono state classificate di secondo piano, indispensabili, certo, ma destinate ad un utilizzo riflessivo e non di attacco. Sono funzionalità di norma gradite e sollecitate da chi gestisce l’azienda e molto meno dagli utilizzatori che hanno un ritmo lavorativo molto veloce. Un’ultima considerazione legata al principio di semplicità riguarda i rapporti di forza, tra mandanti e mandatari, dove la maggioranza di quest’ultimi ha ormai abbandonato la politica di rappresentare una sola azienda, e di conseguenza, mal digerisce le soluzioni troppo tendenti verso l’azienda mandante. Non dobbiamo dimenticare gli utenti finali, siano questi aziende (BtoB) o privati (BtoC). Il primo caso è meno critico considerando che conosce già l’azienda, ma l’utente privato conta fino a tre e se non riesce a capire che caspita deve fare, o i passaggi per scegliere e ordinare poco chiari, chiude e passa all’eCommerce di un’altra azienda.
Ecco, come detto, l’obiettivo della semplificazione, non può essere che una maggiore ergonomicità digitale che consenta un maggior confort per qualsiasi utilizzatore. Le sensazioni confortevoli e rassicuranti, che un buon applicativo di acquisizione ordini, quello più esposto al giudizio degli utilizzatori, trasmette, non solo si ricordano ma con facilità ci si affeziona. Due condizioni che certificano il successo del progetto con tutti i vantaggi economici che ne derivano.
4# CONTENERE L’INQUINAMENTO
Ridurre l’inquinamento prodotto dalla IT è possibile oltre ad un obbligo morale.
Sembra incredibile ma anche internet inquina come una ciminiera. Rimuginando sull’attuale situazione metereologica, siccitosa e accompagnata da un caldo asfissiante, segni di un profondo malessere del nostro pianeta, mi sono ricordato di un articolo della AdnKronos del 3 marzo 2022, che illustra una ricerca sull’emissione di Co2. In poche parole, Internet inquina, proprio come un volo intercontinentale o un viaggio in auto. È quanto emerge da una ricerca realizzata da Ademe, l’Agenzia francese per l’ambiente e la gestione dell’energia.
Ademe ha voluto indagare su qual è l’impronta ambientale di una delle pratiche web più diffuse al mondo: l’invio di posta elettronica. Ebbene, una mail da 1 megabyte emette circa 19 grammi di CO2, tenendo conto sia del consumo energetico del pc che di quello dei server coinvolti nel traffico…”
Proviamo ad osservare quanto i documenti, la posta e le info in genere, che abitualmente ci scambiamo, siano sovraccariche di elementi oggettivamente inutili, che comunque devono essere trasportati da una parte all’altra. Possiamo, approssimativamente stimare, che solo il 20% riguarda l’informazione pura che ci interessa. I termini “destrutturare” e “semplificare” assumono un valore molto più alto della semplice propaganda per vendere un maggior numero di applicativi software. Quanto esposto nei capitoli precedenti, rappresenta un valore etico per la difesa del pianeta e di confort digitale per chi adopererà i nostri software. La somma delle attività di destrutturazione e semplificazione comporta l’alleggerimento del volume delle informazioni spostate su internet e nel contempo a razionalizzare l’uso degli spazi necessari ad archiviare i dati. In entrambi i casi si tratta di ridurre i volumi sviluppando delle App che tengano conto di uno schema tecnico di ottimizzazione dei dati e delle immagini trattate. Un elemento ulteriore che può contribuire ad abbassare il carico di bit sulla rete, risiede nella struttura grafica e funzionale, oggi, nella maggioranza delle App in circolazione, pesante e ridondante. La nostra scelta di una grafica minimalista, ma accattivante, lo studio dell’ergonomicità dei percorsi operativi e della razionalizzazione delle informazioni disponibili, hanno subito mostrato apprezzamento da parte degli utenti.
Il nostro contributo verso una politica di razionalizzazione e risparmio delle risorse informatiche, si estende alle composite attività di vendita. Uno dei metodi più utilizzati per mostrare l’efficacia di un applicativo software per la gestione aziendale, si sostanzia nello svolgimento di una dimostrazione “DEMO”. Le demo spesso sono dispersive, è una gara che coinvolge i due potenziali reciproci, cliente e fornitore, nello scoprire quale sia un punto di interesse. Con un catalogo di prodotti software ampio come il nostro, il rischio di essere dispersivi è molto presente, con il conseguente aumento del numero di confronti.
Il fattore che meglio rappresenta la nostra attività commerciale? ASCOLTARE, capire e proporre una soluzione. Con la nostra richiesta al prospect di un colloquio informativo, intendiamo apprendere, per grandi linee, come si articola l’attività commerciale dell’azienda, quali sono le esigenze e, nel caso, le criticità. Con questi elementi, l’incontro successivo sarà di PROPOSTA, dove una DEMO di prodotto, sarà in sintonia con il modus operandi dell’azienda e definita economicamente, un preventivo di costo per l’attuazione del progetto. In chiusura possiamo affermare che il nostro software Niké ha intrapreso da tempo la strada dell’ergonomicamente funzionale, e prossimamente renderemo disponibile una nuova App che interpreta bene il nostro obiettivo di sostenibilità.